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"Supple Dutch"; il nome ricorda la marca di una merendina, quei tipici snack americani preconfezionati. Anche le ultime opere di Rucci sembrano a prima vista di facile assimilazione. Con l’utilizzo ripetuto delle vivaci tonalità del sud della Florida (dove l’artista vive), e attraverso corpi in splendida forma, catturati in momenti di piacere e svago, Rucci sembra attirarci nel suo mondo ludico. La tenera e “morbida” carne della protagonista femminile, “Nicola”, è esposta agli occhi di tutti. Lo sguardo di approvazione maschile splende, raggiante come non mai. Eppure si percepisce un impalpabile sottofondo tragico, impossibile da ignorare: l’intreccio dei corpi e i titoli dei dipinti suggeriscono una serie di pubbliche umiliazioni, infedeltà e altre alienazioni da parte di Nicola e del mondo. E i personaggi maschili si muovono sempre con passo incerto, estranei nella loro stessa pelle: sono “Dutch” (termine americano per definire i Tedeschi). A.A.Rucci, artista americano di origine tedesca, ci invita nella sua dimensione privata, ma sembra in effetti parlare alla nostra. Non sappiamo con certezza come sia riuscito a tratteggiare le nostre imperfezioni e insicurezze, ma è quasi impossibile distanziarci dalla narrazione, dalla sorpresa e dal lieto fine, così comuni all’arte popolare americana: happy meals e snack treats devono pur essere lì da qualche parte … O no?
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