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Irregolari macchie di colore dipinte su un grande foglio di carta attraggono l'attenzione e aprono una finestra su un altro mondo. Visti da vicino i gesti astratti ed espressivi diventano analisi sensibile di fiumi e foreste in paesaggi sconfinati. Guardando da più lontano gli acquarelli monocromi appaiono, nell'ambiente bianco dello spazio espositivo, come nuvole in cielo aperto. E' questa la via di fuga di Beth Brideau, giovane artista emergente che vive e lavora a New York.

Le viste panoramiche dei paesaggi della Brideau, sono in fondo interpretazioni contemporanee di un genere tradizionale delle arti visive, nonché di un tema classico nella storia dell'arte. Egiziani, Etruschi e Romani avevano cercato di rappresentare il paesaggio agreste attraverso quei simboli e quegli attributi da loro ritenuti caratterizzanti. Saranno solo gli artisti italiani del 14esimo secolo a raggiungere un parvenza di realtà in questo genere di rappresentazione . Con il suo talento e le conoscenze accumulate, la Brideau raggiunge un alto livello di espressione artistica e di padronanza delle tecnica, ora di riduzione ora di arricchimento. Con un segno grafico, usando acqua ed un solo colore, l’artista dipinge attraverso un'infinita gamma tonale ogni singolo dettaglio che andrà a comporre la veduta panoramica. La Prospettiva acquista un duplice significato; la prospettiva lineare Classica del paesaggio rafforza le vertiginosa distanza colta dallo spettatore tra l'aeroplano e la superficie terrestre. E' qui che l'astrazione non geometrica delle opere raggiunge la trascendenza spirituale dell'Espressionismo Astratto, così come l'armonico vuoto della filosofia occidentale.

Persino dopo esser stata scambiata per una terrorista, la Brideau continua imperterrita a scattare fotografie aeree per la realizzare le sue opere.
Per questa serie l'artista ha selezionato delle immagini della terra prese dal satellite: il paesaggio monocromo rivela la via di fuga dell'artista da New York al Sud America, un volo virtuale portatore di una chiara critica politica e sociale del suo paese natale: "Ho deciso di realizzare una serie di opere di quella che sarebbe la mia via di fuga. Quando gli Stati Uniti diventano troppo, troppo orribili, il mio piano è quello di scappare in Uruguai. Così ho collezionato immagini di voli inventati e immaginari da New York a Montevideo" .
Per questa ragione immagini virtuali di reali desideri diventano verità dipinta di una realtà immaginaria.